Criteri Ambientali Minimi (CAM).
È entrato in vigore il decreto ministeriale relativo all'inserimento dei criteri ambientali minimi (CAM) nelle procedure
di acquisto per la pubblica amministrazione nell'ambito dei servizi di pulizia. Questo è un importante traguardo di un percorso
che ha avuto inizio nel 2010, anno di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del comunicato del Presidente dell'Autorità di
Vigilanza Contratti Pubblici, con il quale si obbligano le Stazioni appaltanti a comunicare gli elementi relativi al Green Public
Procurement. Con tale termine la Commissione Europea definisce 'l'approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano
i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo
di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore
impatto possibile sull'ambiente lungo l'intero ciclo di vita'. E' stato a tal fine istituito un Gruppo di Lavoro interministeriale
per gestire il piano d'azione nazionale sul GPP (PAN GPP) ed è stato attivato un ampio "Tavolo permanente" di consultazione con le
parti sociali, il mondo della ricerca e i diversi soggetti interessati. Il Piano di Azione Nazionale introduce 11 categorie di
settori interessati dall'intervento teso al raggiungimento del 50% di appalti verdi, ovvero arredi, edilizia, gestione dei rifiuti,
servizi urbani e al territorio, servizi energetici, elettronica, prodotti tessili e calzature, cancelleria, ristorazione, servizi di
gestione degli edifici (servizi di pulizia e materiali per l'igiene), trasporti. Per ognuno di questi settori si prevede l'emanazione
di criteri ambientali minimi cui le P.A. dovranno adeguarsi. Sono i requisiti per qualificare gli acquisti come "ambientalmente sostenibili"
(verdi) e vengono individuati sulla base di fonti giuridicamente accettabili e scientificamente attendibili.
AfidampFED è stata coinvolta, insieme a Fise Anip e Legacoop Servizi, nel tavolo permanente di definizione di tali criteri per i servizi
di pulizia, offrendo un contributo significativo relativamente all'analisi delle caratteristiche dei prodotti chimici all'utilizzo delle
macchine. I Criteri Ambientali Minimi si articolano infatti in quattro sezioni: selezione dei candidati, specifiche tecniche di base,
criteri premianti, condizioni di esecuzione dell'appalto/clausole contrattuali. Nelle specifiche tecniche, legate alle caratteristiche
dei prodotti utilizzati per la prestazione del servizio, Afidamp Federazione ha fornito il supporto tecnico scientifico atto a definire
i requisiti di carattere ambientale. Sono stati definiti i criteri dei prodotti per l'igiene, dei prodotti disinfettanti, altri prodotti
(per pulizie straordinarie e superconcentrati), prodotti ausiliari in carta e tessuto. L'Associazione ha agito sulla complessità di
composizione di tali prodotti, fino al raggiungimento di accettazione negli 'appalti verdi' di prodotti non solo Ecolabel, ma con
caratteristiche ambientali ben definite ed accuratamente proposte nel testo dei CAM. L'Associazione ha contribuito a chiarire per esempio
che in termini di biodegradabilità dei tensioattivi alcuni prodotti sono equivalenti agli Ecolabel e che anche prodotti che non possono
rientrare nella categoria Ecolabel, come i superconcentrati, possono avere delle caratteristiche che permettano di contenere gli impatti ambientali.
Il secondo ambito di intervento significativo da parte di AfidampFED è relativo all'utilizzo delle macchine. È stato infatti evidenziato
come il consumo energetico al metro quadrato non possa essere considerato l'unico elemento valido per la determinazione dell'impatto
ambientale, perché bisogna evidenziare tale impatto su tutto il ciclo di vita del servizio e del prodotto. L'utilizzo di una determinata
macchina, specifica per determinate operazioni di pulizia può infatti evitare un impatto ambientale maggiore, richiesto da eventuali operazioni
di manutenzione ausiliarie. Sistemi di dosaggio appropriati e soluzioni per ridurre i consumi energetici di acqua o dei rifiuti sono tutti
elementi validi per determinare i coefficienti di valutazione dell'impatto ambientale, tutelando al tempo stesso la qualità del servizio.
"L'ecologia è un aspetto fondamentale e ormai imprescindibile nell'attività produttiva e di servizi, tuttavia deve andare di pari passo
con i criteri imposti di economia, senza assolutamente prescindere dalla qualità e dall'efficacia della prestazione", ha sottolineato
Matteo Marino, Presidente AfidampFED. "Proprio per questo Afidamp Federazione si è impegnata nella stesura e nella verifica delle
caratteristiche applicate nei criteri ambientali minimi in relazione all'ammissibilità o meno di prodotti e strumenti utilizzati.
Indubbiamente l'entrata in vigore dei CAM rappresenta un nuovo approccio al mercato, ma al tempo stesso offre l'opportunità di grandi
azioni di marketing per le aziende che sono già orientate a questa filosofia, e, in generale, per tutte quelle realtà che considerano
la ricerca e l'innovazione quali strumenti imprescindibili per qualunque processo, non solo di crescita, ma anche di mantenimento,
considerando la criticità della situazione economica attuale".
"I criteri ambientali minimi sono un grande passo avanti nella esecuzione di un servizio professionale e attento alla tutela e alla salute
degli ambienti e di chi li frequenta. Tuttavia non dobbiamo dimenticare l'aspetto fondamentale della formazione, ovvero la necessità di
creare una figura qualificata, un tecnico dell'igiene, che sia in grado di operare anche sulle linee guida di valutazione dell'impatto ambientale",
ha concluso Matteo Marino.
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